Se ti va condividi
Esame del campo visivo: a cosa serve, come si svolge e di cosa si tratta
Misurazione e studio della visione dello spazio intorno all'occhio
Indice contenuti
L’esame del campo visivo è un test diagnostico utilizzato per valutare la capacità visiva periferica e centrale, per rilevare eventuali anomalie che potrebbero indicare la presenza di patologie.
Studio ed esami campo visivo
Lo studio del campo visivo viene richiesto, in seguito a una visita oculistica, ai pazienti che riscontrano alterazioni del campo visivo, che hanno familiarità con malattie oculari, che devono monitorare la progressione di specifiche patologie o che notano la comparsa di zone offuscate o annebbiate sugli occhi.
Questi fattori associati ad altri sintomi, come mal di testa, malessere generale, vertigini, nausea, vomito, dolore all’occhio, problemi nel linguaggio o paralisi, devono essere controllati con l’esame del campo visivo e altri esami.
L’esame del campo visivo permette di rilevare eventuali alterazioni o deficit del normale campo visivo (difetto campimetrico), causate da glaucoma, diabete e malattie della retina.
Inoltre, questo studio consente di valutare l’eventuale presenza di alterazioni della sensibilità retinica o di alterazioni a carico del nervo ottico.
→ prenota la tua visita oculista da Domus Medica Este
Patologie individuabili con esami del campo visivo
L’esame del campo visivo è utile per diagnosticare e monitorare l’evoluzione delle patologie dell’occhio caratterizzate dalla perdita della visione periferica o centrale, come:
- glaucoma;
- distacco della retina;
- opacità del cristallino (cataratta);
- patologie della macula (maculopatie);
- retinite pigmentosa;
- retinopatia diabetica.
Oppure per lo studio di patologie delle vie ottiche (dalla retina ai centri visivi corticali), traumi cranici o disordini cerebro-vascolari.
Come si svolge l’esame del campo visivo?
L’esame del campo visivo viene eseguito dall’ortottista in una stanza al buio. Il paziente viene fatto sedere in prossimità del macchinario e dovrà fissare un punto di fissazione al suo interno. In seguito, gli verrà richiesto di schiacciare un pulsante ogni volta che percepirà una luce di intensità variabile in diverse posizioni.
Quanto dura lo studio del campo visivo?
L’esame dura in media 10 minuti per occhio. Non è invasivo, non ha controindicazioni particolari ma richiede collaborazione da parte del paziente.
Non è strettamente necessario essere accompagnati, in quanto la capacità visiva non viene compromessa o alterata.
Obiettivi e risultati dello studio del campo visivo
Tramite questo esame è possibile valutare, per ogni area del campo visivo, il livello minimo di luminosità percepito, la cosiddetta sensibilità soglia. Al termine dell’esame il computer elabora i dati, tracciando una mappa in scala di grigi, dove le tonalità più scure corrispondono alle aree di minore o nessuna sensibilità alla luce.
A seconda dei risultati ottenuti, per comprendere la natura di un problema, questo esame può essere seguito da altri accertamenti, volti ad approfondire il quadro clinico.